Il presupposto di alcune delle terapie chirurgiche attualmente praticate per la correzione salva utero del prolasso di vescica e di utero è fondato sul dato irrazionale che in alcune donne non esista un sostegno adeguato del “pavimento pelvico” per la vescica femminile quando è prolassata. Per tale ragione è stato ideato un legamento che non esiste in Natura e che dovrebbe sorreggere sui due lati il collo dell’utero fino alla due creste iliache. In realtà la vescica tende a prolassare solo quando non si svuota e contiene un (RPM) residuo post minzionale notevole conseguente unicamente al disturbo minzionale che accompagna i prolassi rettali proprio per il danno vascolare ed endoteliale e la conseguente mancanza di produzione adeguata di ossido nitrico (NO) nella pelvi che impedisce il fisiologico rilassamento del collo vescicale e dell’uretra prossimale. In conseguenza del notevole, costante peso dovuto al residuo di urine che è sempre presente in vescica e del peso dell’utero si avrà un abbassamento della vescica, la quale però, ritornerà nella sua posizione soltanto se l’ossido nitrico tornerà ad essere prodotto dopo il recupero endoteliale conseguente alla rigenerazione. Pertanto le recidive di questo intervento, dovute al cedimento di una od entrambi i legamenti artificiali fissati alle creste iliache, avverrà soltanto dopo la ripresa di una corretta e fisiologica minzione. La vescica che non si svuota correttamente tende a gravare anche sul muscolo retto coccigeo intralciano l’azione di questo muscolo così importante per la buona evacuazione ed è quindi fondamentale anche per le buone funzioni evacuative, risolvere sempre il disturbo minzionale del paziente. “Fin dai tempi di Ippocrate, l’aforisma è stato il veicolo letterario della classe medica. L’aforisma rimane l’indiscusso contributo del medico alla letteratura”. Howard Fabing. Riflettiamo insieme grazie agli aforismi dei più grandi personaggi e di alcuni tra i più illustri medici di ogni tempo:

E’ medico solo quello i cui rimedi sono efficaci”. Paracelso (1493 ? – 1541), Die grosse Wundartzenei

Non si può essere sicuri del successo di una cura finché si sia ancora incerti sulla natura del male”. P.M. Latham (1789 – 1875)

La guarigione è un atto d’amore”. L.A. Salomè, Il mio ringraziamento a Freud

Tutta la pratica è teoria; tutta la chirurgia è pratica; ergo, tutta la chirurgia è teoria” Lanfranco da Milano (n. 1315), Chirurgia Magna.

Nihil magis aegris prodest quam ab io curari, a quo volunt” : “Nulla più giova all’inferno che l’essere curato da colui ch’egli vuole”. Seneca (4 a.C. – 65 d.C.), Ex. Contr.

La vita è breve, l’arte lunga, il momento opportuno fuggevole, la pratica incerta, il giudizio difficile. Bisogna pensare non solo alle cose da fare, ma anche al malato, a chi assiste e ai fattori esterni.” Ippocrate padre della Medicina, aforisma 1 della prima sezione degli Aforismi Ippocratici.