Fase 1: il sangue del paziente è stato appena prelevato (in questo caso clinico sono 60 ml.) e sta’ per essere centrifugato. La centrifuga è stata settata sul numero di giri necessari (2800 giri al minuto per 8 minuti)

Fase 2: il sangue del paziente è stato alloggiato all’interno della centrifuga con un contrappeso idoneo ed equivalente. La centrifuga è dotata di un particolare software che ha più programmi per tutte le esigenze cellulari staminali  o degli emoderivati e dei loro emocomponenti (come ad esempio la preparazione del fibrinogeno).

Fase 3: terminata la centrifugazione del sangue ed estratto dalla centrifuga si è ottenuto un plasma molto particolare e ricco di fattori di accrescimento cellulare, (definito gel piastrinico) che è separato dalla complessiva componente cellulare di scarto (che appare in rosso per la presenza del pigmento emoglobinico).

Fase 4: il prezioso gel piastrinico viene aspirato con movimenti delicati nella siringa operativa che è introdotta dentro il beccuccio di servizio del contenitore PLASMA X da 60 ml. adottato per centrifugare il sangue del paziente.

Fase 5: l’aspirazione del gel piastrinico avviene grazie alla rotazione delicata di un cursore dedicato posto sulla mano destra dell’operatore.

Fase 6: la parte finale del gel piastrinico è quella più ricca dei preziosi fattori di accrescimento cellulare i quali si fanno addirittura visibili ad occhio umano unitamente al citoscheletro delle piastrine e dei globuli bianchi e che appare sul punto di innesto sul cono e tra le due siringhe, con un colore più denso e giallo avorio che definiamo con il termine anglosassone di  “buffy coat”. Esso rappresenta meno dell’1% del volume totale del campione di sangue. Questo strato leucocitario e piastrinico è solitamente di colore biancastro. Questo strato contiene il DNA del paziente nel sangue: questo perché globuli rossi e piastrine sono definiti impropriamente come cellule non avendo un nucleo cellulare.

Fase 7: a questo punto ciò che di più prezioso possiamo estrarre dal sangue è estratto e pronto per essere inoculato nella ragade cronica del nostro paziente.

Fase 8: la ragade anale cronica di cui soffre il paziente, precedentemente anestetizzata e pulita del suo tessuto fibroso, verrà infiltrata con il gel piastrinico in modo assolutamente non percepibile dal nostro paziente. La procedura attuerà un rapido e graduale beneficio della sintomatologia dolorosa che grazie alla ricrescita cellulare ha l’obiettivo della guarigione definitiva della ragade anale con 1-2 PRP eseguite a distanza di 2 settimane tra loro.