Potrà bastare per tutti in futuro una semplice siringa per guarire dalle emorroidi e dal prolasso emorroidario. La malattia emorroidaria negli stadi più avanzati prevede abitualmente soluzioni terapeutiche drastiche, come il ricorso alla chirurgia demolitiva o tramite laser, per asportare fisicamente la patologia.
Il dottor Marco Cosimi, specializzato in Chirurgia Generale, in Chirurgia Vascolare ed in Urologia e Dirigente medico presso l’U.O.C. di Chirurgia Generale dell’Ospedale S. Eugenio di Roma, adotta con successo l’innovativa soluzione terapeutica alternativa all’asportazione demolitiva chirurgica, permettendo di conservare l’importante funzione alla quale sono deputate dalla natura le nostre vene emorroidarie. L’antico equivoco riguardante le tecniche di chirurgia demolitiva delle emorroidi è stato infatti ormai ampiamente definito durante il “World Congress of Proctology” 2005 dagli studi del Prof. Luigi Longo, del Prof. Mario M. Giordani e del Prof. Lellure. L’efficacia della soluzione terapeutica adottata è documentata da pubblicazioni scientifiche Internazionali ed è nota da oltre 20 anni per l’evidenza clinica sugli ormai migliaia di pazienti che sono guariti dal prolasso rettale e sfrutta la capacità locale di rigenerazione nei tessuti affetti da malattia emorroidaria, scongiurando i tradizionali interventi demolitivi che spesso i pazienti preferiscono evitare.
“La tecnica terapeutica che attuo da anni, consiste nell’infiltrare le emorroidi visibili con una soluzione di salicilato di sodio, un principio attivo non sclerosante in grado di produrre a basse concentrazioni, una potente stimolazione locale sulle cellule staminali, rigenerando anche i tessuti del prolasso mucoso, ottenendo che la soluzione terapeutica sia ampiamente distribuita nelle varici ano-rettali, dove si distribuisce ed agisce”. La rivoluzione è quindi Copernicana perché si passa dal concetto di asportazione a quello più attuale “di rigenerazione.”
Terapia rigenerativa vuol dire recuperare la naturale condizione anatomo-funzionale precedente alla malattia emorroidaria. La nostra cura – argomenta l’ideatore – prevede il rimodellamento dell’architettura venosa ano-rettale con il rafforzamento stabile delle pareti vasali, senza chiuderle ma permettendo anche al coesistente prolasso rettale e di recuperare omogeneamente la sua normale ed originaria anatomia. In Medicina definiamo ciò ‘restitutio ad integrum’, locuzione latina che indica il recupero della normalità strutturale e funzionale nei tessuti malati. Ciò coincide con la guarigione dalla malattia emorroidaria e del prolasso rettale che sempre la accompagna. La conseguente rigenerazione delle varici emorroidarie le farà risalire con la mucosa nel canale anale a svolgere la loro naturale funzione.
L’intervento, eseguibile ambulatorialmente nello studio medico Dott. Marco Cosimi di Roma e Monterotondo (Roma) non richiede alcuna sedazione: il vantaggio è nell’assenza totale di emorragie operatorie precoci o tardive e di effetti collaterali legati all’anestesia generale o spinale. Nei giorni successivi all’intervento il paziente può tornare all’attività lavorativa recuperando subito la capacità evacuativa. L’alimentazione può riprendere poche ore dopo la terapia anche se saranno prescritti un regime dietetico ed uno stile di vita adeguato e soprattutto la non banalizzazione dell’atto evacuativo, che mirano alla prevenzione della malattia emorroidaria.
Grazie alla terapia rigenerativa curiamo sia gli effetti (malattia emorroidaria e prolasso rettale visibile, sindrome da ostruita evacuazione) che le cause della malattia (le varici ano-rettali sfiancate del plesso venoso ano rettale). Nella stessa seduta si curano emorroidi esterne ed interne oltre al prolasso rettale della mucosa che superficialmente ricopre i vasi emorroidari. I tessuti, dopo circa 30 giorni terminano il lavoro rigenerativo dei tessuti e devono pertanto essere ritrattati fino a guarigione totale.
Il trattamento per guarire dalle emorroidi e dal prolasso rettale e dalla malattia emorroidaria senza intervento chirurgico deve essere ripetuto dopo poche settimane (3-4) per alcune sedute necessarie per la stabilizzazione terapeutica nei follow-up di controllo dei pazienti ed eseguibili a distanza di un anno. Il costo della procedura è limitato e non sono necessari giorni di degenza clinica.