Le nuove frontiere della proctologia : come rigenerare le funzioni dell’ organo endoteliale pelvico “unico e prezioso cervello della nostra pelvi”.

Dirigente del Dipartimento di Chirurgia Generale Ospedale. S. Eugenio di Roma, il Dott. Marco Cosimi, specialista in Urologia, Chirurgia Vascolare, Chirurgia Generale e Chirurgia d’Urgenza,  illustra i vantaggi della T.R.A.P. emorroidaria:

tra le tecniche attuali spicca la Fleboterapia Rigenerativa Emorroidaria (T.R.A.P.) che guarisce le emorroidi ma anche le complicanze operatorie e le troppe recidive chirurgiche, mediante infiltrazione indolore rigenerativa nel retto di salicilato di sodio in soluzione idroglicerica. Ad illustrarci i vantaggi il suo stesso ideatore:

Dott. Cosimi, la T.R.A.P. consente di guarire la malattia emorroidaria in modo davvero innovativo. In cosa consiste la tecnica rigenerativa che pratica da 15 anni?

La Fleboterapia Rigenerativa Emorroidaria rimodella le pareti venose delle varici che forniscono i gavaccioli emorroidari grazie agli stessi “fattori di accrescimento cellulare” del paziente ed alla loro capacità di rigenerare tali varici anali e rettali. E’ una rivoluzione copernicana, poiché si passa dal concetto chirurgico a quello di rigenerazione anatomica per guarire il danno anatomico venoso e del prolasso mucoso, recuperando inoltre tutte le funzioni dell’ORGANO ENDOTELIO: l’ultimo organo studiato da oltre 10 anni ormai, nelle Università di Medicina e Chirurgia di tutto il mondo. Ciò grazie ad una soluzione liquida di un principio attivo non sclerosante in grado di stimolare localmente le cellule staminali autologhe dello stesso paziente, è possibile rigenerare realmente la normale forma anatomica venosa alterata. Successivamente dentro le enormi camere venose pelviche guarite non si formerà un foglietto cellulare passivo di rivestimento interno, bensì l’organo endotelio con produzione di circa 30 mediatori endocrini e paracrini, compreso il gas ossido nitrico  (un gas indispensabile per rilassare la muscolatura liscia sfinteriale a funzione locale dell’emivita di 6 secondi, senza il quale il paziente uomo o donna incontrano difficoltà importanti  nel corretto svuotamento vescicale: un gas indispensabile per la sua azione vasodilatativa andrologica). Prezioso per regolare le preziose funzioni sfinteriali urogenitali ed anali e per l’azione vasodilatatrice andrologica maschile, tutelando al massimo anche il danno ossidativo dei tessuti pelvici, la sua carenza è sempre presente se vi è ipertensione del plesso emorroidario e varici patologiche ano rettali (VAR).

Come è possibile che l’organo endotelio, (l’ultimo organo che la Medicina ha scoperto) ritorni a funzionare per il beneficio degli organi pelvici? Come può la soluzione liquida di salicilato arrivare in tutto il plesso venoso per guarirlo?

L’organo endotelio è distrutto dalla ipertensione venosa che manifesterà enormi varici ano rettali (VAR) ma rigenera biologicamente, non appena guarite, le varici ano-rettali. Che vivono nel paziente recuperando anche tutte le preziose funzioni dell’ENDOTELIO. L’infiltrazione guarisce le emorroidi visibili e le sue cause anatomiche come il prolasso mucoso (lo scollamento della mucosa nel cilindro rettale) poiché la soluzione essendo liquida è spinta con facilità fino a tutte le varici più lontane e profonde del plesso emorroidario e finanche periprostatico: in pratica correggendo anatomicamente e guarendo tutto il plesso venoso emorroidario e senza lasciarlo varicoso come avviene in tutti gli interventi chirurgici proctologici ad oggi eseguiti.

Quali vantaggi offre questa tecnica ai pazienti?

La recente importanza dell’ultimo organo studiato in anatomia, l’organo endotelio, ha evidenziato tale metodica come la più innovativa e la sua efficacia funzionale offre numerosi vantaggi:  assenza totale di rischio emorragico e di complicanze legate all’anestesia. Inoltre non comporta dolore post-operatorio ed offre il rapido ritorno alle attività quotidiane. Inoltre ha risultati stabili. Ma soprattutto consente di trattare e correggere le mancanze di attenzione terapeutica di tutte le altre tecniche chirurgiche proctologiche consentendo di recuperare le numerose recidive e complicanze di ogni intervento proctologico attuale. Per tale ragione solo questa tecnica è l’unica proposta terapeutica di guarigione per tutte le recidive e complicanze proctologiche. Perché dunque non guarire prima.