Guarire in modo definitivo la disfunzione endoteliale venosa per guarire la ragade anale e le emorroidi associate a causa di ipertono sfinteriale

In chirurgia, negli ultimi decenni, si è tentata la guarigione della ragade anale soprattutto con un intervento di incisione sfinteriale (sfinterotomia) con associata asportazione della ragade oppure con dei dilatatori anali o botulino ma senza fornire soluzioni alternative concettualmente valide, attuali ed ampiamente utilizzate già da altre branche della Medicina.. Anche l’utlizzo del botulino, usato per rilassare l’ipertono dello sfintere anale e sempre associato in variabile grado alla ragade anale, non ha avuto gli esiti di un successo terapeutico diffusamente utilizzabile con vantaggio, anche perchè madre natura vuole che l’endotelio sano ritorni a produrre l’ossido nitrico (NO) utile per regolare il rilassamento dell’ipertono anale. Inoltre, queste tecniche chirurgiche non riuscivano mai a risolvere il consensuale problema dell’ipertono sfinteriale urinario e la contrattura minzionale del collo vescicale e dell’uretra prostatica, (vera causa alla mancanza di efficace rilassamento sfinteriale urinario del collo vescicale dell’uomo come della donna, del giovanissimo come dell’anziano). In ultimo, ma non per importanza, la cura della ragade anale è sempre stata affrontata in passato, come non associata alla patologia emorroidaria ed al prolasso rettale che ne è invece una delle cause, anche e soprattutto per la stessa disfunzione endoteliale associata e per l’ipertono degli sfinteri anali che anche la stessa carenza locale nella produzione dell’ossido nitrico endoteliale indurrebbe sempre, proprio a causa dei danni anatomici delle stesse varici ano rettali.

Comunque l’antico equivoco riguardante le tecniche di chirurgia demolitiva delle emorroidi e della ragade anale è stato ormai ampiamente definito durante il “World Congress of Proctology” 2005 proprio dagli studi del Prof. Antonio Longo, Chairman l’ Illustrissimo Prof. Mario M. Giordani.

E tra le tecniche non chirurgiche più attuali c’è per primi proprio in Italia la TRAP-H o rigenerazione del pavimento pelvico ed anorettale vascolare venoso. Questo trattamento mininvasivo provoca la liberazione locale dei “fattori di accrescimento cellulare” dello stesso paziente e guarisce le emorroidi e la ragade anale evitando le non rare complicanze chirurgiche ed eliminando anche il rischio delle frequenti ed immancabili recidive chirurgiche. 

Il Dott. Cosimi dal 2005 presso i suoi studi di Roma e Monterotondo, attraverso la tecnica della rigenerazione venosa del pavimento pelvico e della PRP termo foto-attivata e della PRF offre la soluzione definitiva alla guarigione della ragade anale e del prolasso emorroidario ad esso associato.

Attraverso la Fleboterapia Rigenerativa Emorroidaria con l’infiltrazione di un principio attivo non sclerosante che stimola localmente le cellule staminali autologhe del paziente e che raggiunge tutte le varici più profonde del plesso ano rettale, è possibile rigenerare la normale forma anatomica venosa di tutti i plessi venosi del pavimento pelvico. 

Questa tecnica non chirurgica, oltre a garantire la cura definitiva delle ragade anale, del prolasso rettale e della malattia emorroidaria associato, offre numerosi vantaggi:

  • Assenza totale del rischio emorragico
  • Nessuna complicanza legata all’anestesia
  • recupere del danno da stasi venosa a carico dell’organo endoteliale e la sua produzione di ossido nitrico
  • recupero di numerosi vantaggi del pavimento pelvico vascolare venoso
  • definitiva e stabile guarigione del prolasso mucoso emorroidale e di eventuali prostatiti, insufficienza minzionale od eiaculativa, iniziale deficit erettivo od ipertrofia prostatica benigna eventualmente associate